Torino

Proclamazione

20 settembre

2024

20 set 2024

IAAD Graduation Day 2024

L'intervento

Venerdì 20 settembre 2024, siamo stati ospiti del IAAD graduation day, durante l'evento abbiamo presentato con i discorsi di Aurora Bertuca e Federico Monaco l'associazione.

Aurora Bertuca

Ciao a tutte e tutti, sono Aurora
Una volta credevo fosse molto difficile essere voi, ma devo dire che anche stare da questo lato non è proprio una passeggiata. Quando mi è stato chiesto di parlare come ex-studente mi sono chiesta se non ci fosse qualcuno di più adatto, dato che io lo IAAD l’ho appena finito, poi ci ho ragionato su un attimo e mi sono resa conto che sono passati tre anni dall’ultima volta che io sono stata effettivamente dal vostro lato e mi manca molto. Probabilmente non mi rendo conto di quanto io ormai sia “inserita”, diciamo così, nel mondo degli adulti, non solo perché il tempo passa sempre velocissimo, ma perché ho la fortuna di poter dire che ci sono delle cose nella mia vita che non sono cambiate da quell’ultima volta che stavo al posto vostro.
Anche se tutti di solito dicono che solitamente non accade così, che dopo la scuola, dopo l’università si resta in pochi e gli altri non li rivedrai mai più; io posso dire che oggi ho ancora accanto a me tutti gli amici che hanno mi hanno camminato vicino negli anni dello Iaad, chi dall’inizio, chi si è aggiunto un po dopo, ma ci sono ancora tutti e non sono pochi. Non siamo certo tutta la classe, ma siamo uniti e motivati nel mantenere vivo il nostro rapporto. Anche se alcuni di noi in questi anni si sono trovati da altri parti del mondo, con fusorari completamente diversi, o anche solo in posti completamente diversi della vita, con obiettivi, aspirazioni quasi opposte, abbiamo creato un nostro posto sicuro e sappiamo che è una certezza. Questo per dirvi che a prescindere dai percorsi che abbiamo intrapreso dopo il diploma, e credetemi anche quelli sono tanto diversi, questa è stata una delle cose più importanti, è stata una di quelle cose che ha reso il percorso facile, divertente, semplice, o che ha aiutato a superare i pezzi che non lo erano. Questo è quello che voglio dirvi, come se stessi parlando alla me stessa di tre anni fa: aggrappatevi forte ai legami perché fuori da qui non c’è solo il nuovo lavoro, la nuova carriera, c’è tutta una vita.
Che vi auguro sia fatta di soddisfazioni, ma soprattuto vi auguro di saperle trovare, di vedere il buono anche nei giorni monotoni e di sentirvi gratificati nelle piccole cose della vostra quotidianità; perché si esce di qui con grandi sogni e grandi obiettivi, e per raggiungerli la strada è fatta di tutti gli altri

momenti e vale la pena di viverli tutti e di farli contare tutti. Una persona molto ironica, molto gentile, simpatica, puntigliosa, intelligente, cinica mi ha insegnato ad apprezzare tutto, mi ha insegnato uno sguardo un po’ diverso, perché la sua assenza, come è sempre, ci ha insegnato l’importanza delle presenze. Samuele era un nostro grande amico, una parte del nostro posto sicuro e quando è mancato due anni fa ci ha scombussolato la vita. Grazie all’ispirazione di due persone fantastiche, i suoi genitori, Livio e Daniela, stiamo provando a trasformare l’assenza in presenza: non solo a rafforzare i rapporti della nostra vita, ma a crearne degli altri, ad esserci per gli altri. Così è nata l’associazione Samuele Frola di cui io e Federico facciamo parte, e della quale sono molto felice avervi potuto parlare oggi.

Grazie per l’ascolto.

Federico Monaco

Ciao a tutti e a tutte, sono davvero emozionato di essere qui a parlare davanti a voi, quindi se farò un po’ di fatica, spero possiate perdonarmi e capirmi.
Mi sono chiesto a lungo che cosa mi sarebbe piaciuto raccontarvi e quali aspetti valesse più la pena evidenziare e quali nascondere, mettere da parte. Ammetto di aver passato diversi giorni a pensare e ripensare alle parole giuste da usare in unn momento così importante per voi, per riuscire a dargli tutto il valore che merita. Nel mentre che pensavo a questo giorno, nel mentre che parlavo con Aurora, Alessandro, Giulia, Livio e Maddalena, c’era una parola che continuava a tornarmi in mente: “perché”. Ho avuto la fortuna di essere compagno di corso di Aurora, quindi anche per me sono passati 3 anni dalla fine del mio percorso universitario, e ricordo in maniera cristallina le emozioni che provai nel momento di consegna del diploma. Tantissima felicità per il raggiungimento di un traguardo e al contempo altrettanta paura di non aver ancora capito quale fosse il mio “perché”, il mio senso, cosa mi sarebbe piaciuto fare da grande e che cosa potessi portare io nel mondo. Ricordo bene con quanta ossessione mi soffermai sulla ricerca del mio senso, del mio perché: che fosse durante la creazione del mio portfolio, mentre inviavo le mie prime candidature o durante i differenti colloqui di lavoro. Durante la mia esperienza in IAAD, come anche Aurora ha raccontato precedentemente, ho avuto la fortuna di incontrare alcune persone che oggi posso considerare davvero dei compagni di viaggio, persone che mi hanno aiutato, e continuano tutt’ora, a ricercare e indagare il mio perché. Persone con cui oggi, in maniera più adulta, condivido difficoltà e traguardi.
Tra queste splendide persone, seppur in un’altra forma, c’è anche Samuele; forse il più diretto e schietto tra noi. Insieme abbiamo condiviso lezioni, esami, fatiche, viaggi, bevute, riflessioni, discussioni, vita. Il giorno in cui Samuele ci ha lasciati a causa di un incidente ci siamo domandati, tra le lacrime, quale potesse essere il perché di questo, e soprattutto se esistesse davvero il perché di un dolore simile. Ammetto che anche parlarne ora mi emoziona parecchio, perché penso a tutti i doni che Samuele oggi ci ha lasciato, all’incontro con Livio e Daniela e a quanto, seppure in maniera inconsapevole, Samuele ci abbia fatto vedere la nostra amicizia e la nostra vita in maniera più seria, più piena. Tutti insieme abbiamo dato vita all’associazione Samuele Frola, proprio per poter sostenere tutti i ragazzi e le ragazze che oggi stanno cercando il loro perché nella vita, attraverso progetti ed eventi sul territorio. Forse questo è il regalo più grande che Samuele potesse mai farci e non possiamo fare altro che condividerlo con voi. Ci saranno molti momenti in cui farete molta fatica a capire il vostro perché, in

cui sembrerà invisibile, ma vi auguro con tutto il cuore che possiate circondarvi di persone come Samuele, che vi aiutino a prendere sul serio la vita nella ricerca del vostro perché.